7. Sempre più consapevoli delle responsabilità verso il Capitale Naturale: Servizi Ecosistemici e Pagamento dei Servizi Ecosistemici
Gli ecosistemi con il loro funzionamento, offrono benefici indiretti come la fissazione del carbonio atmosferico, la regolazione dei gas in atmosfera, della temperatura, il controllo e la depurazione delle acque, la conservazione del suolo ecc. e benefici diretti, frutto dell’efficacia delle funzioni precedenti, che chiamiamo beni, come ad esempio cibo, acqua, legname, altre materie prime, le risorse genetiche. Nel complesso questo insieme di funzioni e di beni viene chiamato Capitale Naturale (CN). Un bacino idrografico e i suoi fiumi sono una parte di questo CN che eroga beni e servizi utili all’uomo definiti Servizi Ecosistemici (SE). I SE di regolazione (cioè quelle funzioni che garantiscono il funzionamento degli ecosistemi) sono prioritari nella valutazione perché dal loro funzionamento dipende la qualità e quantità degli altri servizi (approvvigionamento e culturali). Questo permette di definire delle soglie di “usabilità” di un bene/servizio (es. acqua) di un ecosistema fluviale rispetto al servizio di regolazione “ricarica delle falde”. I fiumi e i loro bacini idrografici quindi, sviluppano una serie di funzioni ecologiche (trasporto solido, ricarica delle falde, depurazione delle acque ecc.) che diventano servizi nel momento in cui si individua una necessità del territorio e quindi una domanda. Di conseguenza il Programma di Azione di un CdF dovrebbe essere anche un piano della domanda di SE, in modo da sviluppare azioni utili alla riqualificazione del sistema idrografico e rispondere alla richiesta di SE.
Gli ambiti fluviali, possono rappresentare, attraverso i Programmi d’Azione dei Contratti di Fiume, un importante ambito di studio e sperimentazione per il riconoscimento della sostenibilità di un bene rispetto all’uso indiretto (generalmente di interesse pubblico) nonché per attribuire il valore delle funzioni ecologiche e la conseguente possibile individuazione del loro pagamento attraverso strumenti come i PES (Pagamenti dei Servizi Ecosistemici. In questa ottica i Contratti di Fiume devono puntare alla definizione di strategie ambiziose, da implementare anche attraverso la messa a punto di azioni coraggiose e di impatto rilevante, in grado di concorrere al conseguimento degli obiettivi delle principali normative in materia ambientale, contribuendo in particolare al raggiungimento dello stato ecologico “buono”, così come previsto dalla Direttiva Quadro sulle Acque. Corridoi fluviali più naturali e maggiormente resilienti garantiscono una più ricca fornitura di benefici connessi ai Servizi Ecosistemici.