Cassimatis : La nostra soluzione è l’attivazione dell’agricoltura di versante, utilizzando anche terreni incolti assegnati a giovani e disoccupati. La coltivazioni di piante come la lavanda, per esempio, al di sopra dei 400-500 metri di quota permette di attivare una filiera di produzione sostenibile, crea posti di lavoro, favorisce il contrasto al dissesto controllando il deflusso e i tempi di corrivazione delle acque meteoriche. Infine il valore aggiunto costituito dal paesaggio coltivato a lavanda, come in Provenza o in altre realtà regionali italiane, permette di attivare un turismo verde e di entroterra. Alla lavanda si possono certamente sostituire altre coltivazioni in base alle caratteristiche dei suoli e dei territori.
Per quanto possibile infine rinaturalizzare il corso dei torrenti e liberare le aste terminali dal tombinamento, recuperando aree golenali per arginare i danni alluvionali nel fondovalle.